Giornata della vita- Gruppo di Sarnico

Sarnico

LA VITA E’ PRIMA DI TUTTO UN DONO

Che la mattinata di domenica 12 giugno non fosse come le altre lo si era capito subito dall’arrivo di labari della varie associazioni di volontariato che si susseguivano nel parcheggio antistante la chiesa. C’è la “Giornata della vita”, un momento significativo all’interno della comunità che si colloca “sul solco” di uomini e donne che si impegnano al servizio di ogni vita: dalla più diseredata  alla più abbandonata. «Fare riferimento a questo solco – suggerisce papa Francesco – è garanzia di autenticità e forza perché si è chiamati ad operare per la vita avendo il coraggio di sognare come sogna Dio».

Fuori dalla porta della Chiesa due donne anziane commentano: «Chè via vai ghè po’ stamatina?» chiede la prima. «L’è la festa dell’Avis è de l’Aido» risponde l’altra. Non posso fare a meno di correggerla, «No è la giornata della vita». La loro risposta non tarda a venite «Cos’éla?». Rifletto come sia significativo constatare che nonostante questo appuntamento venga programmato da anni, molti non ne comprendono il significato, anzi pensano sia la festa dell’Avis e dell’Aido, associazioni che, pur essendo una grande “famiglia” pronta a prendersi cura della vita di tutti all’insegna della solidarietà, ha invece solo l’onere, l’onore e l’entusiasmo di organizzarla.

La giornata della vita rientra nel “sogno di Dio” – citato anche da papa Francesco – «…un sogno che si realizza con l’avere cura dei bambini, dei nonni, dei malati ma anche nell’accoglienza verso tutti».

«Ogni vita ha bisogno di un impegno personale, quello di “difendersi da un’economia sconsiderata, che origina guerre e morte”, l’amore autentico per la vita deve opporsi alla cultura dello spreco, dalla spirale della denatalità e incoraggiare la difesa della vita dal suo nascere fino al termine naturale».

“Che ogni bambino sia desiderato” era proprio questo l’impegno che Madre Teresa di Calcutta – ideale icona della giornata della vita – aveva assunto all’indomani dell’assegnazione del Nobel.

Madre Teresa si è costantemente adoperata a favore di ogni vita umana: da quella non nata fino a quella rifiutata, gridando ininterrottamente che “i più deboli, i più piccoli, i più miseri sono coloro che non sono ancora nati”, si è inchinata ad aiutare persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, ridando la dignità che Dio aveva dato loro e rendendosi testimone che la vita è prima di tutto un dono.

Mario Dometti

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