50° DOB-AIDO: mostra fotografica al Papa Giovanni XXIII

Seconda tappa della mostra itinerante: dopo l'Aeroporto di Orio si approda all'Ospedale di Bergamo.

La presidente Provinciale AIDO Monica Vescovi:

Sempre attenta a riconoscere l’impegno silenzioso e insostituibile dei volontari dell’Associazione, ha ringraziato per l’ospitalità e presentato i prossimi appuntamenti relativi ai festeggiamenti del 50°, precisando come: «dietro a noi dirigenti ci siano tanti volontari, donne e uomini, e giovani, che lavorano in silenzio e che rendono possibile tutto questo. A loro va il mio grazie e il nostro applauso».

Filmato di Everardo Cividini

Nuovo medico referente dell’attività di Coordinamento per il prelievo e il trapianto d’organo dell’ASST Papa Giovanni

La dott.ssa Buelli con Everardo Cividini

Arriva al Papa Giovanni la mostra dei 50 anni

di Mario Dometti con a collaborazione dell'Ufficio Stampa dell'ASST Papa Giovanni XXIII

Significative le location scelte per la “Mostra fotografica” proposta dai Consigli Regionale e Provinciale di Bergamo di AIDO, per ricordare la nascita del DOB (Donatori Organi Bergamo): L’aeroporto di Orio al Serio, punto d’arrivo di alcuni organi prelevati. Il Papa Giovanni, dove è stata inaugurata ieri, un luogo ad alta valenza simbolica per l’intensa attività di prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule. Infine, negli ultimi due mesi dell’anno, il porticato del palazzo della Provincia per ricordare quanto Bergamo ha dato “eccellenze” poste alla guida di AIDO e dedite al volontariato.

La mostra per circa due mesi resterà visibile al pubblico nella “Hospital street dell’Ospedale” nell’area tra la Torre 1 e l’esercizio commerciale.

Il direttore generale Maria Beatrice Stasi nella sua introduzione ha detto: «Voglio sottolineare il forte legame tra la tradizione di grande generosità del territorio bergamasco e più in generale lombardo, con la donazione di organi e l’attività di prelievo e trapianto. Ringrazio AIDO. Ne apprezzo la dinamicità e lo spirito pionieristico che ha permesso, partendo da Bergamo, di introdurre nella società una visione moderna del trapianto e della donazione. L’ospedale di Bergamo è impegnato da più di 35 anni ad onorare queste scelte così solidali. Lo facciamo anche in tempi difficili come questi. Nel 2020, anno in cui ci siamo ritrovati a fronteggiare il primo epicentro della crisi pandemica, abbiamo effettuato 117 trapianti di organi solidi (148 nel 2019) e ben 129 di midollo, contro i 94 dell’anno precedente. A giugno di quest’anno, l’impegno e la professionalità di oltre 70 medici e operatori sanitari ci ha permesso di effettuare una maratona di 6 trapianti di organo in 24 ore. Uno dei pazienti, malato terminale di Covid, ha ricevuto il terzo trapianto di polmoni per polmonite da Coronavirus, in Italia».

«Una mostra che ha due linee e due direttrici – ha spiegato il Presidente Regionale Corrado Valli -: quella del ricordo e quella divulgativa che ci ricorda la nostra finalità: far conoscere i messaggi di solidarietà, affinché il bene prezioso della vita possa proseguire grazie a noi, anche quando noi non ci saremo più».

La Presidente Provinciale Monica Vescovi, ha ringraziato per l’ospitalità e presentato i prossimi appuntamenti relativi ai festeggiamenti del 50°, precisando come: «dietro a noi dirigenti ci siano tanti volontari, donne e uomini, e giovani, che lavorano in silenzio e che rendono possibile tutto questo. A loro va il mio grazie e il nostro applauso».

Il medico referente dell’attività di Coordinamento per il prelievo e il trapianto d’organo dell’ASST Papa Giovanni, Elena Buelli, ha sottolineato: «Il nostro ospedale è tra i pochi in Italia autorizzati a tutte le tipologie di trapianti di organi solidi, su adulti e minori. Oggi la medicina offre maggiori certezze e speranze per chi, solo grazie al trapianto, può trovare una possibilità di rinascita. Una speranza che nasce, purtroppo, dal dramma per la morte di un paziente e allo stesso tempo da un suo precedente atto di enorme generosità: aver espresso in vita la volontà di donare».

Tra i presenti all’inaugurazione della mostra fotografica vi erano anche una decina di gruppi comunali e due sezioni provinciali di AIDO (Bergamo e Varese), il vicepresidente provinciale Franco Cometti ed il consigliere provinciale Mariangelo Cossolini, che proprio al Papa Giovanni è stato per tanti anni coordinatore al prelievo e trapianto d’organi. Per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII era presente il direttore sanitario Fabio Pezzoli e Bibiana Del Bello, coordinatrice infermieristica per l’attività di donazione, prelievo e trapianto d’organi e tessuti. Presenti quali “ospiti speciali” anche: Roberto Pozzi, Rodolfo Rota e Giacomo Gotti che, nel 1971 furono tra i primissimi ad affiancare Giorgio Brumat nell’impegno per la nascita e la radicazione sul territorio della DOB, una Associazione altamente innovativa per quanto proponeva a quei tempi, in assenza totale di leggi a sostegno della donazione e del trapianto.

Leonida Pozzi, già Presidente regionale e provinciale e attualmente Consigliere provinciale di AIDO Bergamo, ha così concluso: «AIDO torna oggi all’Ospedale di Bergamo, dove è nata 50 anni fa. Nei reparti degli allora Ospedali Riuniti, Giorgio Brumat dialogò con alcuni specialisti per capire come fondare l’Associazione, in un momento in cui in Italia non c’era una legislazione sui trapianti e sulla donazione degli organi. La collaborazione tra AIDO e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII andrà avanti anche nel futuro. Io sono trapiantato di fegato, ma conduco una vita del tutto normale e come me, altre 50.000 persone in tutta Italia, testimonianza vivente del fatto che è possibile vivere non solo per sé stessi, ma anche per gli altri».

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