Il “Sì” di Papa Francesco

AIDO in piazza San Pietro per il 50°

Una mattinata indimenticabilericca di grandi emozioni

«Accolgo l’Associazione Italiana donatori d’organi che celebra il 50° di fondazione.
Vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale
e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione degli organi»

Domenica 26 febbraio

Roma
«Accolgo l’Associazione Italiana donatori d’organi che celebra il 50° di fondazione. Vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione degli organi»: con queste parole pronunciate durante il tradizionale Angelus domenicale, Papa Francesco ha salutato ieri gli oltre 500 iscritti all’Aido (180 lombardi), arrivati da tutta Italia con in testa la presidente nazionale Flavia Petrin. Piazza San Pietro si è colorata di rosso e di bianco i colori dell’amore e della vita. Presente anche una delegazione bergamasca: una sessantina di persone provenienti da vari paesi della provincia. Un’opportunità offerta da Aido nazionale e regionale che ha finanziato il viaggio, per l’importante compleanno datato proprio 26 febbraio, memoria della fondazione avvenuta per opera di Giorgio Brumat che due anni prima aveva dato il via al DOB, (Donatori Organi Bergamo), precursore di AIDO.

Corrado Valli – Presidente AIDO Lombardia
«Dobbiamo festeggiare e festeggiare allegramente perché da 50 anni ci sono persone, moltissime persone che non si sono arrese alla realtà tragica delle vite che terminano per mancanza di organi ma e si sono impegnati perché si potesse dare una speranza di futuro migliore a chi era arrivato col trapianto all’ultima spiaggia terapeutica. Quelli che sono qui a Roma sono persone tenaci, che non si sono arrese alle difficoltà di un viaggio, perché hanno voluto testimoniare il forte radicamento dei loro valori mettendoli, come facciamo spesso con i nostri banchetti sui viali del nostro paese, in piazza e nella piazza più importante del mondo quella di San Pietro. Abbiamo portato qui dal Papa tutte le nostre speranze ma anche tutti i nostri sacrifici l’impegno tenace perché i nostri ideali si realizzassero

Riteniamo che sia un valore etico fondamentale far beneficiare di un bene strettamente personale un’altra persona e allora se questa persona ne ha salva la vita il gesto diventa davvero grande.

Oggi all’Angelus del Papa abbiamo dimostrato con 500 presenze quanto ci teniamo a essere qui per festeggiare una ricorrenza ma anche per caricarci di energia per il futuro perché il lavoro da fare è davvero ancora tanto. Siamo venuti da tutta Italia a Roma e in 180 dalla Lombardia per proseguire quel dialogo con Papa Francesco iniziato quattro anni fa quando ci ricevette nel Sala Clementina. Fu un’esperienza emozionante perché le sue parole, come quelle di oggi, ci diedero fiducia e ci spronarono a proseguire perché tanto ancora c’è da fare.

Così ci ha salutati all’angelus “Vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione di organi”.

Abbiamo allegramente invaso la piazza San Pietro colorandola di rosso e di bianco i colori dell’amore e della vita!».

La presidente nazionale di AIDO Flavia Petrin

Monica Vescovi – Presidente AIDO Provinciale di Bergamo
«Dopo l’udienza concessaci, quattro anni fa in Vaticano – dice Monica Vescovi presidente di Aido provinciale Bergamo rimasta in città per motivi di lavoro – ancora una volta il Santo Padre ha dimostrato attenzione e sostegno per la nostra associazione definendo la donazione di organi “un atto di responsabilità, espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne. Un grande Papa». 

Il gruppo bergamasco coordinato dall’instancabile consigliere provinciale Aido Bergamo Everardo Cividini, aidino da 51 anni – sono stati ospiti dell’Hotel Luce. Qui c’è c’è stato un emozionante incontro fra la signora Sistina Molinari di Roma, e il Bergamasco Walter Donadoni ambedue trapiantati di cuore rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Fra loro è nata una bella amicizia; è bastata una telefonata per potersi rincontrare e vivere insieme questo evento. Si erano conosciuti al Papa Giovanni XXIII nel 2020: lei trapianta da pochi giorni e lui in lista d’attesa in terapia intensiva da due mesi. «Walter era impaurito per l’intervento, unica terapia possibile per continuare a vivere ea allora, per quanto possibile, hi cercato di incoraggiarlo. Senza il trapianto oggi non saremmo qui a vivere insieme questo momento». «Non finirò mai di ringraziare il mio Angelo – commenta Walter – lui o la famiglia per aver detto quel “sì” che mi ha ridato la vita». Insieme ai bergamaschi c’è anche il bresciano Ermanno Manenti di Manerbio, trapiantato di fegato da sedici anni, che in estate andrà Australia per il campionato del mondo trapiantati di ciclismo che ha già vinto per tre volte e per due è stato campione europeo. Anche lui non ha voluto mancare all’appuntamento in piazza San Pietro. Bergamo – Brescia quindi, capitali anche della cultura del dono.

 

Mario Dometti

 

Domenica 26 febbraio

Roma
«Accolgo l’Associazione Italiana domatori d’organi che celebra il 50° di fondazione. Vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione degli organi»: con queste parole pronunciate durante il tradizionale Angelus domenicale, Papa Francesco ha salutato ieri gli oltre 500 iscritti all’Aido (180 lombardi), arrivati da tutta Italia con in testa la presidente nazionale Flavia Petrin. Piazza San Pietro si è colorata di rosso e di bianco i colori dell’amore e della vita. Presente anche una delegazione bergamasca: una sessantina di persone provenienti da vari paesi della provincia. Un’opportunità offerta da Aido nazionale e regionale che ha finanziato il viaggio, per l’importante compleanno datato proprio 26 febbraio, memoria della fondazione avvenuta per opera di Giorgio Brumat che due anni prima aveva dato il via al DOB, (Donatori Organi Bergamo), precursore di AIDO.

«Dobbiamo festeggiare e festeggiare allegramente perché da 50 anni ci sono persone, moltissime persone che non si sono arrese alla realtà tragica delle vite che terminano per mancanza di organi ma e si sono impegnati perché si potesse dare una speranza di futuro migliore a chi era arrivato col trapianto all’ultima spiaggia terapeutica. Quelli che sono qui a Roma sono persone tenaci, che non si sono arrese alle difficoltà di un viaggio, perché hanno voluto testimoniare il forte radicamento dei loro valori mettendoli, come facciamo spesso con i nostri banchetti sui viali del nostro paese, in piazza e nella piazza più importante del mondo quella di San Pietro. Abbiamo portato qui dal Papa tutte le nostre speranze ma anche tutti i nostri sacrifici l’impegno tenace perché i nostri ideali si realizzassero

Riteniamo che sia un valore etico fondamentale far beneficiare di un bene strettamente personale un’altra persona e allora se questa persona ne ha salva la vita il gesto diventa davvero grande.

Oggi all’Angelus del Papa abbiamo dimostrato con 500 presenze quanto ci teniamo a essere qui per festeggiare una ricorrenza ma anche per caricarci di energia per il futuro perché il lavoro da fare è davvero ancora tanto. Siamo venuti da tutta Italia a Roma e in 180 dalla Lombardia per proseguire quel dialogo con Papa Francesco iniziato quattro anni fa quando ci ricevette nel Sala Clementina. Fu un’esperienza emozionante perché le sue parole, come quelle di oggi, ci diedero fiducia e ci spronarono a proseguire perché tanto ancora c’è da fare.

Così ci ha salutati all’angelus “Vi ringrazio per il vostro impegno di solidarietà sociale e vi esorto a continuare a promuovere la vita attraverso la donazione di organi”.

Abbiamo allegramente invaso la piazza San Pietro colorandola di rosso e di bianco i colori dell’amore e della vita!».

«Dopo l’udienza concessaci, quattro anni fa in Vaticano – dice Monica Vescovi presidente di Aido provinciale Bergamo rimasta in città per motivi di lavoro – ancora una volta il Santo Padre ha dimostrato attenzione e sostegno per la nostra associazione definendo la donazione di organi “un atto di responsabilità, espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne. Un grande Papa». 

Il gruppo bergamasco coordinato dall’instancabile consigliere provinciale Aido Bergamo Everardo Cividini, aidino da 51 anni – sono stati ospiti dell’Hotel Luce. Qui c’è c’è stato un emozionante incontro fra la signora Sistina Molinari di Roma, e il Bergamasco Walter Donadoni ambedue trapiantati di cuore rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Fra loro è nata una bella amicizia; è bastata una telefonata per potersi rincontrare e vivere insieme questo evento. Si erano conosciuti al Papa Giovanni XXIII nel 2020: lei trapianta da pochi giorni e lui in lista d’attesa in terapia intensiva da due mesi. «Walter era impaurito per l’intervento, unica terapia possibile per continuare a vivere ea allora, per quanto possibile, hi cercato di incoraggiarlo. Senza il trapianto oggi non saremmo qui a vivere insieme questo momento». «Non finirò mai di ringraziare il mio Angelo – commenta Walter – lui o la famiglia per aver detto quel “sì” che mi ha ridato la vita». Insieme ai bergamaschi c’è anche il bresciano Ermanno Manenti di Manerbio, trapiantato di fegato da sedici anni, che in estate andrà Australia per il campionato del mondo trapiantati di ciclismo che ha già vinto per tre volte e per due è stato campione europeo. Anche lui non ha voluto mancare all’appuntamento in piazza San Pietro. Bergamo – Brescia quindi, capitali anche della cultura del dono.

Mario Dometti

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