TARGA RICORDO AL FONDATORE  A.I.D.O.
GIORGIO BRUMAT

Giorgio Brumat stringe la mano al Presidente della Repubblica Sandro Pertini
La targa ricordo posta a Monterosso

 

DA L’ECO DI BERGAMO 13 novembre 2011

Chi l’avrebbe detto che quella piccola associazione, nata nel magazzino di un panificio del Monterosso, avrebbe fatto tanta strada. Si chiamava D.O.B., ora è nota a tutti come A.I.D.O. e raggruppa le migliaia e migliaia di iscritti che sostengono al causa della domazione di organi.

La Dob – Donatori organi Bergamo – fu fondata il 14 novembre del 1971 da Giorgio Brumat. Una figura storica, non solo per la nostra città e per tutta la terra Bergamasca. A lui è stata in particolare dedicata la cerimonia che si è tenuta domenica mattina, 13 novembre, nella piazzetta di via Galileo Galilei al Monterosso di Bergamo, davanti a quel magazzino che fu la prima sede e di fronte alla lapide commemorativa proprio del cav. Brumat.

Brumat aveva iniziato ad appassionarsi – era il 1971, l’epoca dei primi trapianti – ai problemi di chi avrebbe potuto vivere solo grazie alla donazione di un organo. Una passione, quella di Brumat, che ha creato qualcosa di grande.

 

Giorgio Brumat stringe la mano al Presidente della Repubblica Sandro Pertini

 

 

Ci ha avuto il piacere di conoscerlo lo ricorda come un uomo di grande passione, di grande coraggio ma anche capace di scherzare. Spesso, quando gli presentavano qualcuno, lui stringeva la mano e diceva: «Piacere, sono Brumat: Bru come brutto e Mat come matto».

A quell’uomo, «brutto e matto», che ha saputo creare un’associzione che ha salvato decine di migliaia di vite, sono stati dedicati i ricordi di tutti: a partire dal presidente regionale dell’Aido, Leonida Pozzi, che di Brumat ha letto alcuni scritti.

Per l’occasione erano presenti 80 labari dei gruppi Aido provinciali. Anche l’ultimo nato, anzi rinato: il gruppo rionale del Monterosso (cui fanno capo anche Conca Fiorita, Valtesse e Valverde), guidato da Sebastiano Serughetti, un giovane di 23 anni che ha sposato la causa della donazione. Il nuovo labaro – che riporta il nome di un giovane donatore – è stato benedetto per l’occasione.

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